- Nome latino: Knautia arvensis
- Nome comune: Ambretta, Vedovella campestre
- Famiglia: Dipsacaceae
- Forma biologica: erbacea perenne
- Altezza pianta: 25-80 cm
- Periodo di fioritura: maggio-ottobre
- Quantità: circa 100 semi/una bustina è sufficiente per ca. 25 piante
- Busta 6×8 cm in carta kraft
- Parti commestibili: foglie (dal sapore amarognolo) e fiori.
- Periodo di raccolta: le foglie si raccolgono prima della formazione degli steli fioriferi.
- Utilizzo: le foglie cotte nelle minestre, zuppe, frittate, ripieni e risotti; i fiori per decorare dolci, insalate e risotti.
- Proprietà: depurative, digestive, diuretiche, lassative.
- Parti utilizzate: le foglie sono ricche di tannini
- Come si usa: per uso interno decotto(4 g di foglie in 100 ml) da bere durante la giornata; per uso esterno impacco con foglie fresche per eritemi e scottature.
- Esposizione: in pieno sole
- Terreno: neutro o alcalino
- Luogo di coltivazione: vaso o in piena terra
- Esigenza idrica: bassa
- Periodo di semina: primavera/autunno
- Come seminare: i semi devono essere coperti con un sottile strato di terra. Mantenere i semi umidi (non bagnati) alla temperatura di circa 20°C. Dopo la germinazione conservare in un luogo più fresco.
- Germinazione: rapida
- Le foglie di ambretta sono il cibo preferito dai bruchi di diverse farfalle; anche pecore e capre brucano questa pianta.
- Nel centro Europa e in Gran Bretagna K. arvensis è comunemente chiamata “bottoni dello scapolo“, perché in passato era frequente l’abitudine di adoperare questi fiori per far capire ad una fanciulla quale dei suoi corteggiatori dovesse sposare: la ragazza attribuiva a ciascun fiore il nome di uno spasimante e poi, per decidere, aspettava di vedere quale bocciolo si sarebbe trasformato nel fiore più bello.