- Nome latino: Papaver rhoeas
- Nome comune: papavero comune, rosolaccio
- Famiglia: Papaveraceae
- Forma biologica: erbacea annuale
- Altezza pianta: 30-70 cm
- Periodo di fioritura: da maggio a settembre, fiorisce il 1° anno
- Quantità: circa 70 semi/una bustina è sufficiente per ca. 25 piante
- Busta 6×8 cm in carta kraft
- Parti commestibili: foglie, semi
- Periodo di raccolta: le foglie si raccolgono prima della formazione degli steli fioriferi
- Utilizzo: le foglie (ritenute un piatto prelibato) si consumano cotte in torte salate, frittate, minestre, risotti; i semi si utilizzano nella preparazione di pane e dolci
- Proprietà: sedative, espettoranti, calmanti della tosse
- Parti utilizzate: petali freschi o secchi
- Come si usa: per uso interno infuso di petali (5 g in 250 ml di acqua) per conciliare il sonno come blando sedativo o per calmare la tosse; per uso esterno le compresse imbevute di infuso si utilizzano contro il mal di denti e per calmare i rossori della pelle.
- Esposizione: in pieno sole
- Terreno: nessuna esigenza particolare
- Luogo di coltivazione: vaso o in piena terra
- Esigenza idrica: bassa, specie rustica
- Periodo di semina: primavera/autunno
- Come seminare: i semi devono essere coperti con un sottile strato di terra. Mantenere i semi umidi (non bagnati) alla temperatura di 20°C. Dopo la germinazione conservare in un luogo più fresco.
- Germinazione: rapida. Se la germinazione non si verifica dopo 3-4 settimane, si consiglia di tenere i semi ad una temperatura più bassa per 2 settimane in frigorifero.
- Dai petali è possibile ottenere una tintura rossa per la presenza di antociani rosso vivo; tintura che veniva in passato utilizzata dalle donne per truccare labbra e guance.
- Con i boccioli si può dar vita ad un gioco del passato, la bambolina, che si realizza tirando fuori di poco i petali raggrinziti, sistemandoli in modo da ottenere un vestitino.